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Archivio per la categoria ‘Fashion & Style’

SWIZA NOWUS, Subtle blend of modern and tradition

2 Maggio 2015 Nessun commento

SWIZA NOWUS
Subtle blend of modern and tradition

Today, SWIZA SA and SWITZ International SA are thrilled to launch an exciting and ambitious collection of Swiss-made watches. The new SWIZA watch range comprises over 50 models in 5 lines and includes the instantly iconic, SWIZA NOWUS.

This feather-light watch is the quintessential balance between classic and modern design. The round face reflects the heritage of watch design in the canton of Jura, the cushion casing and fluid lines add a fresh style inspired by SWIZA’s DNA in the color palette of the dynamic Switzerland of today.

Peter Hug CEO Swiza Florian Lachat

Swiza Watches

The SWIZA NOWUS line is the crown prince of the inaugural SWIZA watch assortment featuring over 50 models being unveiled today by SWITZ International SA. All five models of the SWIZA NOWUS assortment share the perfect balance of solidity and elegance.

This merging of the Jura’s world renowned values: craftsmanship, precision and reliability with the fresh style and colors of today’s Switzerland results in a strong and well-balanced design.

The aesthetically pleasing and ergonomically engineered casing echoes the carefree style of Switzerland’s genuine flair for innovation.

The crown is a tribute to our Swissness and the thoughtfully designed scratch-resistant rounded sapphire glass provides superior protection. The gentle curved shape of the crystal is a benchmark of SWIZA brand design language common to SWIZA watches and products in other categories.

The SWIZA NOWUS watch: the Swiss watch to accompany you on your everyday adventures. Because every day can be an adventure.

Source of  Swiza watches

Social Network vs menti deboli: Domenico Dolce, Stefano Gabbana e Sir Elton John, oggi, ci danno una lezione.

17 Marzo 2015 Nessun commento

Dove risiede la libertà di espressione? Quale dove sono i limiti della legge sull’istigazione all’odio? Social Network vs menti deboli, ci avete mai riflettuto? Domenico Dolce, Stefano Gabbana e Sir Elton John, oggi, ci danno una lezione.

Wired scrive oggi nella sua pagina un super articolo, che qua riportiamo in parte (e che vi consigliamo leggere completamente) ma che ci ha fatto pensare molto sul l’influenza dei social networks oggi.
Mi preme dire che non sono fanatico di nessuno dei due partecipanti (ne della musica di Elton John ne dell’abbigliamento di Dolce&Gabbana), ma invece sono molto interessato nel soggetto di discussione, MANIPOLAZIONE DI MASSE e, se da qualche parte esiste, anche DEMOCRAZIA.

Le chiavi di lettura di questo articolo sono:
1- Grazie ai social network, siamo tutti capaci di controllare il 100% delle menti debole o senza personalità?
2- Conseguenze di un post, qualunque social media sia.
3- Oggi siamo tutti capaci di controllare le masse, e senza un minimo di coscienza le conseguenze potrebbero essere devastanti.
4- Grazie alla loro influenza su i nostri politici, oggi si potrebbero scegliere le sorti delle leggi e della vita tra 20 anni, Proprio oggi.
5- Dove risiede la libertà di espressione?
6- Quale dove sono i limiti della legge sull’istigazione all’odio?
7- Social Network vs menti deboli, ci avete mai riflettuto?

Yuleisy Yamiley 

JE SUIS DOLCE GABBANA elton jhon

Je suis Dolce&Gabbana. Original design by Dr. Pietros Cannon.

 

Dolce & Gabbana: ma non eravamo tutti Charlie?

“…..Sul tema ho ovviamente le mie idee. Una delle quali, per esempio, è che l’amore non può certo costituire un sacrilegio rispetto agli “schemi prestabiliti” della tradizione. O, peggio, della presunta “normalità”. Lo Stato, come ho già argomentato sulle adozioni ai single, deve smetterla di mortificare i cittadini dividendoli fra persone di serie A e serie B. Semplicemente perché, assegnando o negando diritti sacrosanti in base a parametri senza fondamento, mortifica sé stesso e tutti i suoi cittadini. Inclusi quelli ingiustamente privilegiati.

D’altra parte il fenomeno degli uteri in affitto (di qualsiasi orientamento siano le coppie che vi ricorrono) mi lascia abbastanza perplesso. Specie per le implicazioni neocolonialiste che si porta dietro. Non è un caso che la Thailandia abbia appena vietato la pratica. Ricordate il caso della 21enne Pattaramon Chanbua che ebbe due gemelli “per conto” di una coppia australiana? Uno dei due nacque con la sindrome di Down e i genitori “committenti”, una volta resisi conto della situazione, si rifiutarono di prenderlo con loro, lasciandolo alla poverissima madre naturale. Questo solo per dire che le implicazioni sono decine e non tutte auspicabili. Anzi.
Ma, ripeto, questo lato del dibattito, in particolare se squadernato con l’usuale approssimazione da social network, in questo momento non m’interessa. Per quanto paradossale possa essere. M’interessa pormi e porvi una domanda di metodo: fino a poche settimane fa non eravamo tutti Charlie? Voglio dire, c’è un qualche tipo di proporzione fra le frasi di Domenico Dolce e lereazioni arrivate dai vip di tutto il mondo, a cominciare da Martina Navratilova passando per Ricky Martin fino a Victoria Beckham? Dal profumo scaricato nella tazza del cesso alle mutande scagliate nel cestino fino alle camicie infilate nella differenziata o alle minacce di falò dei capi D&G (Courtney Love). Per non parlare, ovviamente, delle dichiarazioni, dei tweet, dei post. Fra i quali il più equilibrato rimane in fondo il primo, quello di Elton John su Instagram.
D’altronde basterebbero le parole di Stefano Gabbana a chiudere la questione: “Crediamo fermamente nella democrazia e pensiamo che la libertà di espressione sia una base imprescindibile per essa. Noi abbiamo parlato del nostro modo di sentire la realtà ma non era nostra intenzione esprimere un giudizio sulle scelte degli altri. Noi crediamo nella libertà e nell’amore”. Che poi, se anche avessero voluto esprimere un giudizio sui “figli della chimica e sui bambini sintetici”, non avrebbero forse potuto farlo? Quale sarebbe stato il problema? Le nostre emittenti trasmettono a getto continuo le bestialità di chiunque riesca a impossessarsi di un microfono, Twitter si trasforma spesso in un suk dell’odio e due personaggi pubblici – più o meno rispettosamente, il punto mi pare alla fine questo – non possono dire la loro di fronte a un giornalista che li sente per un periodico?
Ripeto: non eravamo forse tutti pronti a immolarci per la libertà d’opinione appena tre mesi fa? O forse c’è un equivoco: siamo disponibili ad accordarla solo a certe categorie – i buffoni di corte, gli umoristi, i giornalisti – imprigionando chiunque altro all’interno di assurdi obblighi d’opinione legati alle dichiarate preferenze sessuali? Da qualsiasi fonte derivi e a (quasi) qualsiasi argomento si applichi, il pensiero unico ci fa fare più passi indietro che in avanti. Intendo sul piano dei diritti per tutti. Certo anche il pensiero stupido non è che aiuti molto….”

Simone Cosimi
Giornalista

L’articolo lo trovate in originale su: WIRED http://www.wired.it/attualita/media/2015/03/16/dolce-gabbana-non-eravamo-tutti-charlie/ )

Margherita: The Sustainable Italian Lamp

27 Gennaio 2015 Nessun commento

Sustainable design firm Izmade releases lamp with an eco-friendly production process and modern design

 

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Izmade, a sustainable design collective from Turin, Italy, released their Margherita lamp this December for international production. The Margherita lamp is one of many products from Izmade’s line of sustainable furniture and home accessories.

“The Margherita lamp embodies our entire self-made, sustainable philosophy here at Izmade”, said Izmade’s founders. “Every day Turin alone over 15,000 tomato cans are used by restaurants and thrown away. Instead of leaving this problem untouched in our community, we saw it as an opportunity to create something innovative and beautiful, while simultaneously helping the environment.”

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The Izmade design philosophy aims to bridge the gap between environmentally friendly materials and passionate design. They aim to showcase and enhance the original features of the recycled materials while creating something aesthetically pleasing and functional for the home. This unique design process allows even the most commonplace materials to become something remarkable.

 

To kick off Margherita’s debut, Izmade is hosting a crowdfunding campaign through the website Indiegogo. All contributions will help Izmade meet minimum order quantities for the local Italian beech tree plywood and soybean adhesive necessary to make the lamp. Using these materials will allow Izmade to continue its commitment to truly environmentally conscious design, even as they expand production of the lamp to a larger audience.

Currently, the Margherita lamp is available exclusively on Izmade’s crowdfunding page. The campaign allows interested customers to donate an amount of their choosing in return for a product or other gift from Izmade. The Margherita lamp is available at a special early-bird price of 47€ through the Indiegogo site, but contributors also have the chance to receive other items from the Izmade line.

For more information about Margherita, visit the Indiegogo crowdfunding page at: http://igg.me/at/margherita-lamp/x/7973917
About Izmade
Izmade, teamBorn in 2012, Izmade is a sustainable design collective from Turin, Italy that specializes in the field of self-made eco-design furniture and home accessories. Izmade’s products are the result of a marriage between a traditional approach to conceptual design and an artisanal, self-made approach to production. Our design process is centered around environmental sustainability and the enhancement of a material’s original features to create something new and beautiful.

This mission is defined by our three areas of focus: use of recycled materials; industrial waste and byproducts; and innovative, certificated materials.

Tre designer per un brand: ecco KÖKLER

26 Maggio 2014 Nessun commento
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Una delle creazioni Kokler

Iniziamo il nostro viaggio con KÖKLER, marchio creato quest’anno dalle due sorelle tedesche di origini turche Hatice ed Emine Sagdic, ai quali si è aggiunto Kleant Stasa, albanese. I tre si sono incontrati nel 2007 durante il corso di fashion design presso AFOL Moda a Milano. Nel 2012, Hatice, Emine e Kleant partecipano a due mostre interdisciplinari, durante le quali maturano la decisione di dar vita ad un brand che prendesse le mosse dalla tradizione folkloristica turca, riformulata secondo i canoni sartoriali appresi in Italia. L’artigianalità turca è alla base di un design sì contemporaneo ma non troppo, a riprova dello spirito allo stesso tempo antico e dinamico del loro Paese. Capi puliti nelle forme ma complessi nei tagli e nelle rifiniture: la prima collezione di KÖKLER è dunque un lavoro sull’identità, come è lecito aspettarsi da chi si approccia per la prima volta al mestiere di stilista – o a qualunque altro mestiere, per dirla tutta – percorso che loro stessi definiscono “ad alto carico emotivo”. Ci piacciono perché – sebbene molto ci sia ancora da fare nello sviluppo di questa identità – sono romantici e consapevoli e perché, francamente, hanno scelto delle pizze fenomenali.

Perché scegliere una scuola di moda?
Perché studiare moda permette di esprimersi in modo creativo ispirandosi a settori molto vari, arte, letteratura, filosofia… Ma anche sfruttare le ultime innovazioni tecniche, per esempio per la realizzazioni di nuovi tessuti, o usare nuove tecniche di cucitura, è un mestiere creativo che porta ad un interessamento a 360 gradi del mondo che ci circonda.

Cosa vi ha realmente aiutati a crescere nel vostro percorso di studi? Cosa invece vi ha deluso?
Abbiamo avuto l’opportunità di avere un primo contatto con l’ambiente professionale, e tramite vari stage nel settore siamo stati in grado di collegare direttamente quello che avevamo imparato durante i nostri studi e le reali aspettative del mondo del lavoro. Progetti e partecipazioni a mostre ed eventi ci hanno anche permesso di arricchire notevolmente le nostre conoscenze culturali.

Esiste differenza tra come viene accolto/percepito uno studente di lettere, matematica, medicina, etc., e uno studente di moda?
Studiare moda ha lo stesso impatto emotivo che intraprendere qualsiasi tipo di studio creativo, che sia pittura, storia dell’arte, musica, architettura o design in generale. Sono dei percorsi ad alto carico emotivo, e di conseguenza hanno anche un fascino certamente superiore a percorsi di studi più “tradizionali”. Chiaramente chi intraprende un tale percorso gode anche di questo fascino, spesso viene visto come una persona che ha osato seguire la sua passione.

Il nero è una costante della vostra collezione, scelta puramente estetica?
Per noi il nero è l’espressione dell’eleganza atemporale, ed è un riferimento cromatico che intendiamo ancora usare nelle nostre prossime realizzazioni.

Quali sono i materiali con cui preferite lavorare?
Non possiamo dire che ce ne sia uno in particolare, ma i nostri prediletti sono materiali pregiati, nobili, devono avere un’etica ineccepibile. Apprezziamo anche molto i materiali innovativi, che ci permettono di spingerci oltre i limiti della creatività.

Designer di ieri, designer di oggi. Chi vi ispira, chi vi piace, a chi guardate?
I nostri designer preferiti, o che comunque più ci stimolano sono Balenciaga, Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferrè, Yohji Yamamoto, Cèline e Haider Ackermann.

La vostra pizza preferita?
Hatice: Crema di tartufo,carpaccio, parmigiano e rucola.
Kleant: Salame piccante, olive e rucola.
Emine: Pomodorini secchi, capperi, mozzarella.

 

By Francesca Crippa (su Twitter: @FraCrippa)

Source: PizzaDigitale

Intervista a Kökler su Glit Magazine

23 Maggio 2014 Nessun commento
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Kökler team: Emine Sagdic – Kleant Stasa – Hatice Sagdic


Glitmagazine incontra i tre giovani protagonisti del brand emergente Kökler.

Chi é Kökler?
Kökler é un nuovo brand di «High & Prêt-à-porter» donna, con sede a Como, in Lombardia. La Parola Kökler, dal turco «Radici», ha un significato simbolico molto forte per noi, perché vogliamo che i nostri abiti siano carichi di tradizione, di consapevolezza delle varie culture che modellano la nostra società odierna. La nostra metodologia si basa su tradizione, originalità, “interculturalità”.
I materiali con cui lavoriamo sono di alta qualità. Tra i nostri obiettivi primi fra tutti il rispetto di chi realizza il prodotto, dalla produzione dei tessuti alla realizzazione del capo stesso.
La nostra ambizione è riuscire a combinare queste caratteristiche con un design raffinato sfruttando le ultime evoluzioni tecnologiche.

Chi sono Kleant Stasa, Hatice ed Emine Sagdic?
Siamo tre giovani designer con origini e «background» culturale molto diverso.
Hatice è di origine Turca, ma è nata a Magonza, in Germania. Ha studiato Tedesco e Letteratura presso l’universita J.W. Goethe di Francoforte; sua sorella Emine, nata anche lei in Germania, studia teatro, cinematografia e psicanalisi presso la stessa università.
Kleant, di origine Albanese, si è trasferito in Italia, a Genova, dove ha studiato pittura, scenografia e costume all’Accademia Ligustica di Belle Arti.
Si conoscono poi a Milano, dove tutti e tre si trasferiscono per studiare moda e design.

Quando nasce l’idea di questo progetto insieme?
Ci siamo conosciuti in AFOL Moda, durante il corso in Fashion Design.
Già durante i nostri studi abbiamo avuto l’opportunità di collaborare ad alcuni progetti, e dopo qualche esperienza lavorativa che ci ha portato lontani, abbiamo sentito il bisogno di tornare a lavorare gomito a gomito, fino a sviluppare l’idea di dare vita ad un progetto che fosse veramente tutto nostro.
Creare il nostro brand.
Ci eravamo accorti che insieme avevamo maturato una “certa idea di fare design” che non siamo poi stati in grado di ritrovare durante le nostre esperienze come singoli.

Dove nasce la vostra ispirazione?
La nostra ambizione è quella di creare collezioni che nascano da un concetto forte, strutturato. Nel caso specifico di Rozafa l’ispirazione giunge da una leggenda albanese, quella di «Rozafa» appunto. Abbiamo quindi avuto l’idea di creare dei capi concettuali, dei progetti artistici, che non sarebbero stati destinati alla vendita, ma all’esposizione.
E così è stato. Siamo riusciti a realizzare due mostre espositive, una a Milano, che ha preso il nome proprio dalla collezione e l’altra a Francoforte dal titolo “Oltre la Base”.
Oltre agli abiti sono stati protagonisti anche gli scatti fotografici e i figurini illustrativi dei capi.

 

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Un vostro riferimento tra i grandi della moda?
Sicuramente Yohji Yamamoto. Ma anche la Maison Balenciaga e Givenchy.

Che cosa funziona e cosa no, secondo voi, nel sistema moda oggi?
Il sistema moda oggi e diventato molto conservativo, molto chiuso, paradossalmente più in Italia, paese famoso per la sua creatività ed il suo spirito di iniziativa, che in altri paesi europei. Una sorta di casta dalla quale né si esce né tantomeno ahimè si entra.

Che cos’e per voi lo stile?
L’ unione tra quello che sei e quelli che vorresti essere.

Stilisti emergenti da tenere d’occhio per il loro talento?
Yang li

Come dare vita ad un percorso creativo che riesca a fondere tre differenti personalità?
Apparentemente si tratta di un passaggio molto complesso. Noi abbiamo la fortuna di essere tre persone molto complementari, e il percorso creativo, dall’idea originale alla realizzazione dei ci viene quasi naturalmente, come se lo avessimo imparato da bambini, come se lo facessimo da sempre insieme.
Quando ci troviamo di fronte ad un nuovo progetto, alla realizzazione di una nuova collezione, naturalmente ci confrontiamo, discutiamo, cerchiamo idee e input ognuno verso la propria direzione, e naturalmente, scambiandoci idee, punti di vista ed esperienze, riusciamo poi a trovare una direzione che ci trova d’accordo e soddisfa pienamente tutti e tre.

 

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Chi segue cosa?
Il processo creativo per se è seguito da noi tre contemporaneamente, pensiamo che questo sia proprio il nostro punto di forza. Le altre attività sono poi suddivise per progetto.
Non essendo ancora una grande azienda, ci possiamo permettere questa flessibilità che arricchisce l’esperienza di ognuno di noi, essendo cosi più preparati quando i compiti e le responsabilità (speriamo) si faranno più complessi.

Progetti, sogni e ambizioni per il futuro?
Essere in grado di continuare a fare moda rispettando sempre i nostri principi: progettare capi con uno stile che sia sempre all’avanguardia, nel più assoluto rispetto del lavoratore.
E trovare poi il modo giusto di rispettare anche l’utilizzatore finale, il cliente, potendo garantire il giusto rapporto qualità-prezzo.

Source: Glitmagazine

 

Young for Italy – Collezione Kokler: uno sguardo contemporaneo sul passato

12 Ottobre 2012 Nessun commento

Sono tante le storie di Young italian che abbiamo voglia di scoprire e raccontarvi. Kökler è una di queste, una storia fatta di passione, forza di volontà e tanta creatività.

 

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Kökler, dal turco radici, è il nuovo progetto creato da tre giovani fashion designer di origini diverse, ma molto complementari. Nessuno dei tre è italiano, ma la filosofia creativa del loro progetto rispecchia pienamente i tratti distintivi e tanto celebri del nostro caro Made in Italy: cura del dettaglio, unicità del prodotto, abilità e perizia artigianale.

Emine e Hatice Sagdic sono sorelle, di cultura e sangue turco, ma nate in Germania. Dopo aver studiato filmologia, storia dell’arte e letteratura a Francoforte, si sono trasferite a Milano per intraprendere una formazione di design della moda presso AFOL Moda, dove incontrano Kleant Stasa. Quest’ultimo, d’origine albanese, ha studiato a Genova all’Accademia Liguistica di Belle Arti. Tale scambio reciproco di culture, di lingue e tradizioni diverse, che si dispiega nella nostra Italia, è il loro punto di forza, è l’essenza della loro poetica; infatti, ogni pezzo della Collezione Kökler esprime la storia, il folclore e l’identità delle terre d’origine dei tre designer.

 

kokler, kökler, koekler, Italian fashion brand, Hatice Sagdic, Emine Sagdic, Kleant StasaUna collezione dalla precisa identità in cui antiche citazioni etniche e pregiate tecniche di lavorazione artigianale si incontrano con “irriverenti” linee asimmetriche, tratti razionali e volumi “trasversali”. È questa la filosofia creativa di Kökler.

La loro estetica non si basa semplicemente sul recupero di un ricordo, sulla citazione di motivi etnici di antica memoria, poichè dietro c’è uno studio viscerale dei processi creativo/artigianali, dell’ingegno, delle tecniche e della cultura da cui questi motivi provengono; per poi proiettare il tutto verso un contesto contemporaneo ed attuale, attraverso abiti dai volumi tridimensionali con tagli audaci e dai forti contrasti cromatici.

I loro abiti, confezionati a mano con l’impiego di tessuti naturali e pregiati, esprimono al contempo delicatezza e grinta, fragilità e audacia, come Rozafa, la giovane protagonista di un’antica leggenda albanese, che come mi spiega Hatice, è stata una fonte d’ispirazione per il loro progetto. Tale contrasto è espresso dal’impiego di differenti tipologie di tessuti in uno stesso abito per conferire quel ritmo tonale che è una delle peculiarità dello stile Kökler.

 

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Kokler non è semplicemente un brand, ma un’idea progettuale che spazia dalla moda, alla pittura, alla fotografia.

Kokler è un laboratorio continuo di estro ed inventiva, di bellezza e voglia di fare.

La conclusione viene quasi spontanea: mentre noi italiani fuggiamo dal nostro Bel Paese, i tre giovani protagonisti della mia storia, “pazzi e incoscienti verrà da pensare a qualcuno, ma chi ve lo ha fatto fare, penseranno altri”, vedono nella nostra Italia, quel terreno fertile per condurre la propria indole creativa, per esprimere le proprie passioni e la propria voglia di progettare…

E a noi italiani non rimane che essere orgogliosi di questo!

Sono tanti i progetti futuri che Kökler ha in cantiere, come la sua prima collezione prêt a porter per la prossima stagione. In attesa di poterla ammirare e scrivere su di essa, non ci resta che fare il tifo per voi e dimostrarvi sempre il nostro entusiasmo.

 

By Valentina Capitano

Source: Italian Touch Boulevard

Rozafa by Kökler: Esposizione di Arte e Moda

4 Ottobre 2012 Nessun commento

Kökler è fiero di presentare la sua prima mostra intitolata “rozafa”, che si terrà dal 9 al 14 Ottobre 2012 a Milano, presso lo studio dell’artista Chiara Luraghi, in Piazza Giuseppe Grandi 1 a Milano. L’inaugurazione è prevista martedì 9 Ottobre dalle 19.

Emine Sagdice Hatice Sagdic Kleant Stasa expo web gallery milan fashion Kökler

Il gruppo Kökler è composto da Emine Sagdic, Hatice Sagdic e Kleant Stasa.

 

Milano, 1 ottobre 2012. Rozafa è una leggenda nell’antica tradizione balcanica che racconta come una giovane madre si fece murare viva, sacrificata da suo marito. Il coraggio e la volontà di questa donna hanno inspirato Kökler per creare questa esposizione a metà strada tra arte e moda. I capi sono stati disegnati e concepiti interpretando una donna la cui femminilità e fragilità sono state emarginate in un mondo molto più duro e pesante, La donna, forte, cammina e assume le sue responsabilità, sfida il mondo urbano, ma sempre con quel tocco sensuale che la rende desid- erabile.

La mostra nasce dalla volontà di esprimere emozioni, di trasformare inspirazioni in un oggetto. Le foto, scattate con una vecchia Polaroid su supporto Chocolate, sono opera del fotografo Marco Giambrone, anch’egli presente all’inaugurazione. La realizzazione dei vestiti è stata eseguita a mano, dalla colorazione delle stoffe all’assemblaggio delle varie parti. La tradizione e l’utilizzo di tecniche manuali abbinate a tagli geometrici, volumi “trasversali”, sono un concetto caro a Kökler.

Kökler è un gruppo composto da tre designer di origini diverse ma molto complementari. Emine e Hatice Sagdic sono sorelle, di cultura e sangue turco, ma nate in Germania. Dopo aver studiato filmologia, storia dell’arte e letteratura a Francoforte si sono trasferite a Milano per intraprendere una formazione di design della moda presso AFOL moda, dove incontrano Kleant Stasa. Kleant è d’origini albanese ma ha studiato a Genova all’Accademia Ligustica di Belle Arti. Questa interculturalità combinata con le varie influenze dovute a paesi, lingue, tradizioni diverse vissute dai membri di Kökler, conferisce uno sguardo carico di emozioni, particolarmente ricco e fresco sulla moda di oggi.

Dopo “Rozafa”, Kökler presenterà per la prossima stagione la sua prima collezione prêt à porter.

For more information visit www.kokler.it

 

GUEST IN MILAN – ENGLISH

29 Agosto 2012 Nessun commento

GRAND HOTEL ET DE MILAN. HOME OF HIGH SOCIETY SINCE 1863. IS LOCATED IN DOWNTOWN MILAN WHICH HAS PRESERVED ALL ITS NINETEENTH-CENTURY LUXURY BUILDING CHARM. IT HAS BEEN MANAGED WITH GREAT PASSION BY DANIELA BERTAZZONI. MANILO BERTAZZONI’S DAUGHTER. SINCE 1969 AND MORE RECENTLY SHE HAS ALSO INVOLVED HER DAUGHTERS. SARAH AND ALISSIA MANCINO, IN THE NFAMILY-RUN, STRAF HOTEL

 

Illustrious figures have stayed here: Giuseppe Verdi, who was a dominant figure of the Italian opera; composer Umberto Giordano who married Olga Spatz, the daughter of the then-owner of Grand Hotel et de Milan; the composer, Enrico Caruso; the painter Tamara De Lempicka who met writer Gabriele D’Annunzio in 1925 and fervently wanted her to stay with him at the Grand Hotel. Other notable figures include: Ernest Hemingway, Luchino Visconti, Maria Callas, Rudolf Nureyev, Vittorio De Sica, Giorgio De Chirico, Giorgio Strehler and Carmelo Bene. Under the management of the Bertazzoni family, the Grand Hotel et de Milan became a reference point for the world of fashion.

Grand Hotel et de Milan GrandHotel Grand Hotel et the Milano

Sarah Mancino and Daniela Bertazzoni

Daniela, what do you remember about the early days?We have been managing this hotel over 30 years. I remember so many happy moments with my brother Gerry. We organized dinners at midnight here in the salons of the
Sarah, at what point did you remember those wonderful times which your mother has described?
At first, I experienced all of it with a lot of fun, basically through the eyes of a child. I took over the business 9 years ago with the opening of Hotel Straf.hotel based on herring and beer rather than champagne and caviar! But most wonderful thing was my insight of the fashion world. At that time I was married to fashion photographer Manilo Mancino and we entered the prêt-a-porter world when we thought of renting spaces and transforming them into showrooms. This gave us enormous prestige. It was great fun! The hotel was full of mad, creative people! It took a lot of effort and responsibility, but it was very fascinating! I was the boss’s daughter, and though I had entered with great modesty, everyone eventually bowed-down to my ideas! We even ended-up having waiting list of companies that wanted to participate.

This business is run and dominated by women, how does this role make you feel? S. : It’s always been predominately women, in all areas of our business and life. There really has never been a man at home and out dad was generally coming and going. So, I’d say we are used to it. D. : The only male presence after the death of my father was my beloved and truly sensible brother, Gerry. He was always able to offer great creative input. S. : I never had any experience at a typically male-oriented company so I really cannot make a comparison

Sarah Mancino e Daniela Bertazzoni Gran Hotel di Milano

Sarah Mancino and Daniela Bertazzoni

but what I’ve gained from our experience is a genuine way of managing things; a mix of instincts, a typically strong, feminine intuition, observation skills and nose for things. My other is a master at this.  Then, there’s Alissia who is a unifier and consolidator, whereas I’m more focused on the creative aspects. There’s a real sense of family in our management of the hotels as well as with our staff and I think this is possible thanks to the presence of women at the helm.

Has your private life been affected by the position of power you have in your professional life? D. :

Yes, and how! With a few exceptions, there have been man who’ve made me pay for it. A woman who is professionally powerful brings some of that with her in her private life and men rarely tend to appreciate that. S. : I am less glamorous but I have a strong personality and inevitably personal relationships are affected. This has to do with one’s personality and not about posturing; and your personality you bring home with you!

Daniela, The Grand Hotel is like a child for you… I love this hotel in a physical way! It’s like my fourth child, the son I never had and all of the work done to it was done with tremendous love and in defense of everything that is antique without turning it into a museum and at the same time providing the necessary leve

l of modernity. I have protected it and will continue to protect it from any kind of excessive modernity in an effort to keep it going without make it seem artificial. It’s a real declaration of love! I’d also like to mention that we have a non-profit organization, which works to bring water to Mali by providing wells. We have already brought water to four villages. For every reservation made at our hotel, one euro is donated to our IN-VITA society.

best hotel of Milan Italy

Grand Hotel et de Milan


Sarah, will Straf also be involved in this initiative? We certainly will! We will also be holding fundraising events. Straf was established in 2004 to indulge our desire to manage a hotel property. It took three years of restoration work in order to turn it into a very modern Milanese hotel whereas the Grand Hotel is the most

historic one in the city. I became part of the family business when Straf opened. I didn’t have a truly defined role but I was prepared and I learned a lot on working on site and made headway. Passion is a key element in this; passion which then turns into dedication. The human aspect is very strong in the work environment, probably because it’s conveyed by us women.

Grand Hotel et de Milan – Interiors



What are the advantages or the disadvantages of being a female executive in the working world?            D. : As far as I’m concerned there are only advantages! If you are clever and do not lose your sense of being a woman, which women often tend to forget when they hold an important position, then a pretty smile and a seductive glance can certainly have its advantages in the male world. S. : Let’s not forget about that famously typical female intuition! It is critical to understanding who you are dealing with. D. : I would also like to clarify that mine is not so much about seduction as it about femininity. I relish my role and I’m good at it. When there’s I have to take someone on, I do so without getting into fight and use my femininity to speak to the person that did wrong. In essence we think that whoever is born a man, act like a man and if you’re a woman, act like a woman.

What kind of woman don’t you like? D. :The only kind of woman I loathe is the one who acts fake. After all, all women have their issues to deal with! But, a phony woman scares me. S. : I completely agree. I have a hard time dealing with that type of woman. I can recognize her, but have a hard time dealing with her. D. : You always have to act like you’re indulging to a woman who’s phony, so that you can do as you see fit.

By  SILVIA SBRIGLIO

 

For more information: http://www.grandhoteletdemilan.it/

GUEST IN MILAN – ITALIANO

29 Agosto 2012 Nessun commento

GRAND HOTEL ET DE MILAN, DIMORA DEL BEL MONDO DAL 1863. UN ALBERGO IN PIENO CENTRO A MILANO, CHE CONSERVA L’ANTICO FASCINO DI DIMORA DI LUSSO OTTOCENTESCA, E OGGI GESTITO CON IMMENSA PASSIONE DA DANIELA BERTAZZONI. FIGLIA DI MANILO BERTAZZONI CHE NE VOLLE LA GESTIONE DAL 1969, E DALLE FIGLIE ALISSIA E SARAH MANCINO, IMPEGNATI ANCHE NELL’ALTRO HOTEL DI FAMIGLIA, LO STRAF HOTEL.

Vi soggiornarono Giuseppe Verdi, figura dominante del teatro lirico italiano italiano, Umberto Giordano, compositore che sposò l’allora figlia del proprietario del Grand Hotel et de Milan – Olga Spatz, Enrico Caruso, compositore Tamara De Lempicka, che nel 1925 incontrò Gabriele D’Annunzio il quale volle ardentemente che ella soggiornasse al Grand Hotel. E ancora, Ernest Hemingway, Luchino Visconti, Maria Callas, Rudolf Nureyev, Vittorio De Sica, Giorgio De Chirico, Giorgio Strehler, Carmelo Bene. Con la gestione della famiglia Bertazzoni, il Grand Hotel et De Milan, divenne poi il punto di riferimento per il mondo della moda.

Grand hotel et de Milan Grandhotel di milano hotel lombardia

Sarah Mancino e Daniela Bertazzoni

Daniela, cosa rammenta di quel periodo?  Abbiamo la gestione di quest’albergo da oltre 30 anni. Ricordo tanti momenti felici insieme a mio fratello Gerry, organizzavamo cene di mezzanotte, qui nei saloni dell’albergo, a base di aringhe e birra, anziché caviale e champagne1 Ma la cosa più splendida è stata l’intuizione della moda. Essendo io allora sposata con il fotografo di moda Manilo Mancino, entrammo nel mondo del pret-a-porter cui pensammo di affittare degli spazi facendoli diventare show-room. Questo ci ha dato enorme notorietà. Era divertentissimo. L’hotel era pieno di gente creativa e pazza! Grandi fatiche e responsabilità, ma molto affascinante! Io ero la figlia del capo e, benché fossi entrata con molta umiltà, alla fine tutti s’inchinarono di fronte alla mia idea! Arrivammo perfino ad avere la waiting list di aziende che volevano partecipare.

Sarah, da quale momento ha ricordo del bellissimo periodo che la mamma ha descritto?  Vivevo tutto con molto divertimento all’inizio, con gli occhi di bambina, sono subentrata in azienda 9 anni fa con l’apertura dell’Hotel Straf.

Questa è un’impresa al femminile, guidata da donne, come vi sentite in queste vesti? S. : Noi siamo sempre state femmine, da tutte le parti! In casa non è quasi mai esistito un uomo, papà andava e veniva, donne sempre! Quindi siamo abituate. D. : L’unica presenza maschile, dopo la morte di mio papà, è stata quella di Gerry, fratello adorato e davvero sensibile, capace di dare grandi input creativi. S. : Io non ho mai avuto esperienze in aziende ‘al maschile’, quindi, non posso fare un confronto, però sento forte in quest’esperienza un modo di condurre molto genuino, istintivo e con una forte dose d’intuizione tipica delle donne, capacità d’osservazione e fiuto, in cui la mamma è maestra, poi c’è Alissia, che è ‘un’aggregatrice e consolidatrice’, e io, più attenta alla parte creativa. C’è molto il senso di famiglia nella gestione degli alberghi, anche nel rapporto col personale, e questo credo sia possibile grazie alla presenza femminile al comando.

La vostra vita privata ha risentito del ruolo di potere che avete nella vita professionale? D. : Sì, da morire! Qualche uomo me l’ha addirittura fatta pagare. Poche le eccezioni. Una donna che ha potere nel lavoro, un po’ se lo porta dietro anche nella vita privata, e a un uomo questo difficilmente fa piacere. S. :Io sono meno glamour, ma ho un carattere forte, e inevitabilmente i rapporti personali ne risentono. Si tratta di carattere, non di atteggiamento, e il carattere si porta anche a casa!

sara daniella hotel milano Grand Hotel et de Milan

Sarah Mancino e Daniela Bertazzoni

Daniela, il Grand Hotel è per lei come un figlio… Amo quest’albergo in maniera carnale! E’ il mio quarto figlio, il maschio che non ho mai avuto, e tutti gli interventi fatti sono stati dettati da immenso amore e difesa nei confronti di tutto quello che c’era d’antico, pur conferendo all’hotel quella modernità necessaria a non farne un museo. L’ho difeso e lo difenderò sempre dagli attacchi del modernismo eccessivo, nel tentativo di farlo vivere senza snaturarl: moderno, ma non museale. La mia è una dichiarazione d’amore! Vorrei anche menzionare la nostra organizzazione no profit che si occupa di portare acqua nel Mali attraverso trivellazioni nel sottosuolo. Abbiamo già dato acqua a quattro villaggi. Per ogni prenotazione un euro è devoluto all’associazione IN-VITA.

Sarah, anche lo Straf partecipa all’iniziativa?Più che mai! Anche attraverso eventi per la raccolta fondi. Straf è stato fondato nel 2004 per assecondare il nostro desiderio di gestire un albergo in proprietà,

grandhotel di milano

Grand Hotel et de Milan – Interno

un restauro durato tre anni, per trasformarlo nell’albergo più contemporaneo di Milano, mentre il Grnd Hotel è il più storico dell

a città! Sono entrata a far parte dell’azienda di famiglia dall’apertura dello Straf, non avevo ancora un ruolo ben definito, ma mi sono preparata e ho imparato molto sul campo., strada facendo. La passione è un ingrediente fondamentale, passione che poi diventa dedizione. Il livello umano è altissimo nell’ambiente lavorativo, probabilmente perché trasmesso da noi donne.Quali sono i vantaggi, o gli svantaggi, dell’essere donna di responsabilità nel mondo del lavoro? D. : Per quanto mi riguarda solo vantaggi! Se sei ‘furba’, e resti donna, cosa che spesso le donne dimenticano quando fanno un lavoro importante, con un bel sorriso e usando gli occhi velatamente seducenti avrai certamente dei vantaggi in un mondo maschile! S. : Non scordiamoci il famoso intuito, tipico delle donne! Che è fondamentale per capire chi hai di fronte. D. : Vorrei precisare che la mia non è tanto seduzione quanto femminilità. Io sguazzo nel mio ruolo, ci sto bene. Quando c’è da riprendere qualcuno lo faccio, senza per questo prenderlo a pugni, rivolgendomi alla persona che ha sbagliato con femminilità. In sostanza, pensiamo che chi è nato uomo debba fare l’uomo, e chi è nata donna la donna.

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Grand Hotel et de Milan – Interno

C’è un tipo di donna che non vi piace? D. : L’unica tipologia che detesto è quella della falsa. Tutte le altre, in fondo, scontano la loro pena! La donna falsa mi fa paura. S. : Concordo appieno. Trovo difficile gestirla, magari la sento, me ne accorgo, ma fatico a gestirla. D. : Alla donna falsa bisogna dare sempre ragione, per poi fare lo stesso come dici tu!

 By  SILVIA SBRIGLIO

for more information: http://www.grandhoteletdemilan.it/

Galleria Hernandez El Otro, El Mismo ERNESTO MORALES – FEDERICO COMELLI FERRARI

27 Luglio 2012 Nessun commento

Opening 27 Settembre 2012 
h 18:30


dal 27 Settembre 2012 al 28 Ottobre 2012

 

Una nuova galleria in zona Stazione Centrale – P.ta Garibaldi dedicata

alla promozione del dialogo culturale tra l’Italia e l’America Latina.

 

 

Apre a Milano Galleria Hernandez, una nuova galleria in zona Stazione Centrale – P.ta Garibaldi ristrutturata e ricollocata nei vecchi spazi della Tipografia Linati

La galleria è guidata dalla direttrice Consuelo Hernandez che ha maturato una lunga esperienza artistica collaborando con varie gallerie in zona Brera e avendo ricoperto l’incarico di Assistente alla Cultura del Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Milano.

Obiettivo di questo ambizioso progetto è sostenere e approfondire il dialogo culturale fra l’Italia e l’America Latina, organizzando scambi fra artisti, gallerie ed istituzioni all’interno di uno spazio specializzato nella promozione di artisti sudamericani, accompagnando il pubblico alla comprensione e alla conoscenza della cultura latino-americana e all’apprezzamento dei giovani talenti italiani che non trovano collocazione nel panorama artistico milanese.

In quest’ottica, la mostra d’apertura corrisponde a queste finalità affiancando in una bi-personale le ricerche del pittore argentino Ernesto Morales (Montevideo – Uruguay, 1974) e del fotografo italiano Federico Comelli Ferrari (Brescia, 1980).

Il titolo della mostra, “El Otro, El Mismo”, omaggio alla letteratura argentina di Jorge Luis Borges, interpreta immediatamente il dialogo tra cultura latino-americana e italiana nelle poetiche dei due artisti, che sono l’una diversa dall’altra, perché si fondano su presupposti artistici, stilistici e culturali differenti, ma al tempo stesso medesime per quanto concerne i temi indagati della luce, del mistero, della metamorfosi e del surreale.

“L’Altro” quale sinonimo di mistero, di impermanenza, di atmosfere misteriose e lontane, evanescenti e irreali che caratterizzano nel medesimo tempo i quadri di Ernesto Morales che le fotografie di Federico Comelli Ferrari.

Cosmopolita ma fermamente legato alle proprie radici latine, Ernesto Morales ha realizzato numerose esposizioni internazionali ottenendo riconoscimenti sia in Sud America che in Europa. Stabilitosi in Italia, ha sviluppato la sua poetica attraverso cicli tematici coerenti che si privilegiano l’uso della pittura come linguaggio totalitario, in un’ossessiva indagine metalinguistica sul significato del gesto espressivo in relazione con la ricezione dello spettatore.
 Tra metafore e simbologie, la ricerca di Ernesto Morales ricorre a pochi elementi essenziali che vanno a creare una situazione sospesa tra mondo reale e dimensione mentale.

In questa serie di opere, la pittura di Ernesto Morales si propone di visualizzare la vaporosità della luce all’interno dello scenario paesaggistico di un bosco. Come afferma il pittore “è sulla trasformazione della luce – come metafora – e del bosco – anche questo come metafora – che s’incentra il mio progetto”.

La dimensione dell’irreale è rafforzata dalla scelta di colori monocromi stesi attraverso graduali sovrapposizioni e velature, che svelano e nascondono il mondo tangibile, instillando il dubbio di una temporalità sospesa che si dipana tra i concetti di materico e spirituale, di etereo e concreto, di micro e macrocosmo.

Il paesaggio, attraversato dal volo di essere volatili, forse gli stessi eppure in movimento progressivo, diventa incarnazione del tema della migrazione, dell’esilio, del viaggio (esteriore ed interiore) come condizione stessa di cambiamento e rivelazione.

I fotogrammi plurimi e incrociati di Federico Comelli Ferrari si costruiscono mediante un lento processo di post-produzione fotografica che permette all’artista di selezionare, scegliere, sezionare e ricucire un frastagliato e composito collage di segni e forme geometriche che restituiscono l’architettura di città e metropoli.

 

Un’operazione meccanica e minuziosa che il fotografo ha esercitato sia nei confronti di paesaggi urbani italiani (da Torino, da Roma) sia di scenari esotici ed estranei come Istanbul, La Havana, il Cairo, e la Malesia.

Non mancano scatti più complessi e “sperimentali” che rimandano ai luoghi misteriosi della Lombardia, come i paesaggi dell’orrido di Bellano, spazi inquietanti e fantastici, che si dispiegano davanti allo spettatore come fossero una realtà nuova, totalmente immaginaria e fittizia, che nondimeno restituisce il sapore di un luogo, i colori, i rumori e le sensazioni percepite dal vero.

A livello stilistico, le opere di quest’ultimo progetto presentano un viraggio a tonalità ricorrenti di colori e il ricorso a una certa simmetria e specularità quale volontà di riorganizzazione formale del campo visivo.

Nell’ecclettismo e nella visionarietà delle immagini di Federico Comelli Ferrari si coglie la volontà di ritornare alle origini dei luoghi e delle loro tradizioni, nel desiderio di aderire a un pluralismo, a una diversità, a una ricomposizione che ridefinisca i criteri di aperura alle molteplici e differenti culture del mondo.

El Otro, El Mismo

ERNESTO MORALES e FEDERICO COMELLI FERRARI

Mostra bi-personale a cura di Chiara Canali

Opening 27 Settembre 2012
h 18:30


dal 27 Settembre 2012 al 28 Ottobre 2012

catalogo in galleria

Galleria Hernandez

Via Copernico, 8 Milano. Italy.

Tel. +39 338 5805011

info@galleriahernandez.com

www.galleriahernandez.com

Empresas emergentes de diseño que superan todas las expectativas.

4 Luglio 2012 Nessun commento

Una vez mas, destacamos a las empresas internacionales con mayor reconocimiento entre diseñadores y empresarios con grandes y pequeñas compañias de innovacion.

Empresas de diseño, publicidad de productos, innovacion y entre otras, forman parte del menu de compañias reconocidas por su exelencia en diseño y productos innovativos.

Para la mayoria de las compañias, los resultados obtenidos en el ultimo año son el reflejo del buen momento del sector de la innovacion y los avances logrados en competitividad, que les ha permitido enfrentar a jugadores de talla internacional que cada dia intensifican sus esfuerzos en quedarse con la mayor tajada del mercado. Los clasicos autores, grandes nombres que ahora tienen competidores de gran talla, ahora no hay kartell o Alessi que no se asuste delante de estas innovadoras compañias.

Ocupar los primeros lugares y mantener sus posiciones en una o varias categorias incluidas en el portafolio no ha sido facil pero nosotros hemos hecho un exclusivo filtro con una breve reseña de las mas sobresalientes, lo que ha hecho que la competencia no solamente se haya convertido en un reto para las empresas mas grandes, si no para las de menor tamaño, al punto de que varias de ellas han logrado, año tras año, ascender en la clasificacion de las mas exclusivas.

Para nosotros, uno de los aspectos mas relevantes del estudio es la destacada presencia de pequeñas empresas que han logrado un posicionamiento significativo, al punto que las coloca en la lista de las mas reconocidas a nivel mundial.

Al igual que en los años anteriores, el estudio se realizo teniendo en cuenta los aspectos mas importantes que deben tener las empresas para alcanzar el exito: innovacion, calidad, estrategia de mercadeo, admiracion en el circulo del design y del publico en general, exclusividad y diseños unicos. En la siguiente lista hemos destacado las mas relevantes del mercado:

Fred & Friends:

Este gran sitio web se ha enfocado en productos “bien diseñados” segun su fuente, solo para imprimir una sonrisa en la cara de aquellos que adquieren cada producto sin tener que pagar una fortuna, los productos son faciles de comprar y al adquirirlos se llega a tal punto que cada persona sienta que ha hecho de su casa un castillo.

Para conocer mas de fred & friends haz click sobre el siguiente link: www.fredandfriends.com 

Yeople:

Con esta nueva propuesta en el mercado , Yeople es hoy en dia un sitio fresco, siempre con nuevas ideas haciendo enfasis con su genialidad y simpatia en un diseño excelente, la idea de cada producto es pensada como una idea inteligente y para todos los ambientes, diseñada para gente Joven en busca de productos unicos que los identifiquen, Yeople el acronimo en ingles de “young people”, sin duda alguna es una apuesta de gran en peso el mercado de la innovacion, productos hechos por gente joven para gente joven.

Si quieres saber mas de Yeople haz click sobre el siguiente link: www.yeople.com

Atypyk:

Joven, cool y original, atypyk la francesa con cientos de productos interesantes en su stock cada uno de ellos tan original como los otros, esta compañia ha ascendido hasta alcanzar una de las posiciones mas exclusicas con productos unicos y divertidos, al mismo tiempo productos clasicos que desearas obtener.

Para saber mas de Atypyk haz click en el siguiente link: www.atypyk.com

Suck Uk

Por que llamar una compania Suck UK? Ellos tampoco lo saben, pero pueden decirte lo que si es Suck uk como una compañia de diseño, La idea de innovacion para estos ingleses es tener una marca propia donde se puedan encontrar los mejores regalos y accesorios originales, como proveedores en todo el mundo ellos continuan mezclando todo el sentido del humor con el sentido del estilo para hacer cosas simplemente unicas.

Para obetener mas informacion de Suck UK haz click en el siguiente link: www.suck.uk.com

Meninos Store

Meninos es una marca de productos creativos y exclusivos, divertidos y funcionales para decoracion, pensado para “gente joven de todas las edades”

Los diseños son hechos para la gente con un estilo de vida moderno, para aquellos que disfrutan la innovacion y cultivar por siempre el espiritu joven, divertido, vintage y tecnologico

Para Saber mas de Meninos Haz click en el siguiente link: www.meninos.us

Decor Craft DCI

Es una empresa de productos de consumo basados en el estilo de vida de la gente, en DCI Craft fusionaron el fashion con la innovacion, todos los conceptos de diseño ofrecen productos de varias categorias, cocina, baño, casa, niños y todas giran alrededor de lo divertido y unico.

Para saber mas acerca de los productos de DCI haz click aquí: www.dcigift.com

By

Andres Barragan.

Coolest magazine: “La revista mas Cool en la Web”

18 Giugno 2012 Commenti chiusi

El gran crecimiento publicitario de la web ha sido calificado como el nuevo mercado del desarrollo y la innovación para pequeños y grandes empresarios de talla nacional y mundial que han podido generar y gestionar sus compañías en la web para dar a conocer sus productos y venderlos alrededor del mundo.

Coolest magazine, Cool products, the best products, los majores productos

Es el caso de Coolest magazine, hoy en día una compañía en crecimiento, la cual ha iniciado la formulación de su plan maestro con el objetivo de dar un punto de vista amplio y global sobre aquellos productos que toda persona desearía obtener, según sus creadores no es fácil obtener información de este grupo de personas que innovan como es el caso de los designes y emprendedores, “buscamos los mejores productos, por eso hemos seleccionado cuidadosamente cada uno de ellos, para dar el punto de vista mas objetivo posible donde cada designer sienta que hace parte de un grupo exclusivo”.

Mas que una simple idea funcional, buscamos innovación”,En estudios previos al lanzamiento del portal, se invirtió gran tiempo a la búsqueda de sitios web con la misma temática, y en colaboración con un grupo de emprendedores y designers el desarrollo del proyecto se baso sobre aquellas debilidades que se generan a la hora de emprender con un producto especifico y las dificultades que se presentan para promocionarlo en la web de una manera sencilla y amigable con el usuario. Es por eso que la idea se desarrollo alrededor de un ambiente muy pintoresco, con una manejabilidad lógica y rápida para el usuario.Coolest magazine, The best kitchen, cool kitchen best kitchen design

Siendo un gran centro de enriquecimiento no solo para los amantes del design, si no para aquellos diseñadores que por medio de esta web han podido dar a conocer sus productos a millones de internautas que diariamente navegan sobre la internet, La motivación del sitio surgió para empezar una gran comunidad donde cada producto está abierto a la crítica del público y de otros designers, lo que en poco tiempo ha llevado cada vez a que mas personas conozcan y se introduzcan en esta nueva comunidad adquiriendo un nivel de conocimiento sobre los productos mas Cool en su mayoría desconocidos por el publico pero que sin duda alguna desearías tener.

En los próximos años Coolest magazine dedicara todos sus esfuerzos al apoyo de pequeños empresarios y seguirá trabajando para que esta comunidad “Cool” siga en constante crecimiento.

By Andres Barragan.

Para mas informacion acerca de esta web, haz click en el siguiente link, www.coolestmagazine.com