Tre designer per un brand: ecco KÖKLER
Iniziamo il nostro viaggio con KÖKLER, marchio creato quest’anno dalle due sorelle tedesche di origini turche Hatice ed Emine Sagdic, ai quali si è aggiunto Kleant Stasa, albanese. I tre si sono incontrati nel 2007 durante il corso di fashion design presso AFOL Moda a Milano. Nel 2012, Hatice, Emine e Kleant partecipano a due mostre interdisciplinari, durante le quali maturano la decisione di dar vita ad un brand che prendesse le mosse dalla tradizione folkloristica turca, riformulata secondo i canoni sartoriali appresi in Italia. L’artigianalità turca è alla base di un design sì contemporaneo ma non troppo, a riprova dello spirito allo stesso tempo antico e dinamico del loro Paese. Capi puliti nelle forme ma complessi nei tagli e nelle rifiniture: la prima collezione di KÖKLER è dunque un lavoro sull’identità, come è lecito aspettarsi da chi si approccia per la prima volta al mestiere di stilista – o a qualunque altro mestiere, per dirla tutta – percorso che loro stessi definiscono “ad alto carico emotivo”. Ci piacciono perché – sebbene molto ci sia ancora da fare nello sviluppo di questa identità – sono romantici e consapevoli e perché, francamente, hanno scelto delle pizze fenomenali.
Perché scegliere una scuola di moda?
Perché studiare moda permette di esprimersi in modo creativo ispirandosi a settori molto vari, arte, letteratura, filosofia… Ma anche sfruttare le ultime innovazioni tecniche, per esempio per la realizzazioni di nuovi tessuti, o usare nuove tecniche di cucitura, è un mestiere creativo che porta ad un interessamento a 360 gradi del mondo che ci circonda.
Cosa vi ha realmente aiutati a crescere nel vostro percorso di studi? Cosa invece vi ha deluso?
Abbiamo avuto l’opportunità di avere un primo contatto con l’ambiente professionale, e tramite vari stage nel settore siamo stati in grado di collegare direttamente quello che avevamo imparato durante i nostri studi e le reali aspettative del mondo del lavoro. Progetti e partecipazioni a mostre ed eventi ci hanno anche permesso di arricchire notevolmente le nostre conoscenze culturali.
Esiste differenza tra come viene accolto/percepito uno studente di lettere, matematica, medicina, etc., e uno studente di moda?
Studiare moda ha lo stesso impatto emotivo che intraprendere qualsiasi tipo di studio creativo, che sia pittura, storia dell’arte, musica, architettura o design in generale. Sono dei percorsi ad alto carico emotivo, e di conseguenza hanno anche un fascino certamente superiore a percorsi di studi più “tradizionali”. Chiaramente chi intraprende un tale percorso gode anche di questo fascino, spesso viene visto come una persona che ha osato seguire la sua passione.
Il nero è una costante della vostra collezione, scelta puramente estetica?
Per noi il nero è l’espressione dell’eleganza atemporale, ed è un riferimento cromatico che intendiamo ancora usare nelle nostre prossime realizzazioni.
Quali sono i materiali con cui preferite lavorare?
Non possiamo dire che ce ne sia uno in particolare, ma i nostri prediletti sono materiali pregiati, nobili, devono avere un’etica ineccepibile. Apprezziamo anche molto i materiali innovativi, che ci permettono di spingerci oltre i limiti della creatività.
Designer di ieri, designer di oggi. Chi vi ispira, chi vi piace, a chi guardate?
I nostri designer preferiti, o che comunque più ci stimolano sono Balenciaga, Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferrè, Yohji Yamamoto, Cèline e Haider Ackermann.
La vostra pizza preferita?
Hatice: Crema di tartufo,carpaccio, parmigiano e rucola.
Kleant: Salame piccante, olive e rucola.
Emine: Pomodorini secchi, capperi, mozzarella.
By Francesca Crippa (su Twitter: @FraCrippa)
Source: PizzaDigitale